venerdì 5 ottobre 2012

La Fata del Blues



La prima volta avevo 16 anni.
Trascinato da amici più grandi, jeans larghi e strappati su un lato
Era un jazz club,o qualcosa di simile
Luci soffuse, sigari accesi
Bottiglie di birre brandelli di voci
Tra i tavoli disposti su troppe file
Ed alcuni in disparte
Veloci cameriere come impazzite
Tra pinte di bionde e qualche fischio da milizia
E poi fu un momento
Luci abbassate sullo sfondo di un palco
Un piano, una tromba, assieme alla ritmica
Il tempo si ferma, si sceglie la tonica
Ogni battito del piede alle percussioni
Scandisce le melodie che dalle mani e dai fiati
Riempiono quell’aria fin’ora satura di alcool e nicotina
E luci soffuse e quei brandelli di voci, adesso rapite

Adesso è un altro profumo
L’assolo di piano, ogni nota poi segue un giro,
Un chiaro scuro, che passa e non torna
Bella come nessun’altra
Sopra il palco tutta quella forza
Davanti a uomini ubriachi di alcool e puttane
Quasi senza più voglie da soddisfare
Lei si dava comunque, senza pudore

E poco male se su 50 ne stregava la metà o anche meno
Perché gli altri l’avrebbero avuta in un altro momento

Perché in fondo, anche lei sarebbe sempre stata un po’ troia
Sempre per scelta, la Fata del Blues




Questa sera faccio tardi, ti porto fuori a cena, tu sei bella come sempre, come cinquant’anni fa. Sono anni che ti cerco, ora è tempo di sognare, non sei stata mai da sola ma ancora resti ad aspettare...
Tutti ti conoscono, tutti ti salutano, non sarà che li hai già stregati?!

Non voglio credere alle favole che dicono di te, non voglio perdere quest’attimo di vita assieme a te, sono soltanto gelosie, sono stonate melodie, non posso credere alla favole...sei tu, la fata del blues.

Ora è tempo anche per me, di restare un pò sospeso tra le braccia e seta fina, come dentro al paradiso
Sorridi a chi ti fischia, la tua luce è sempre accesa, ma oggi che sei mia tutto questo non mi pesa...
Tutti ti conoscono, al tuo ritmo ballano, non sarà che li hai già stregati?!


Non voglio credere alle favole che dicono di te, non voglio perdere quest’attimo di vita assieme a te, sono soltanto gelosie, sono stonate melodie, non posso credere alla favole...sei tu, la fata del blues.

Sei romantica, elegante con stile e crudeltà
Sei lunatica, facile, puttana per pietà

Incanta la tua voce come un vecchio cantastorie, di chi il mondo l’ha girato, di chi sempre girerà
Zingara per scelta, un pò schiava e un pò padrone, per tenere sempre accesa la magia di una canzone
Tutti a te si inchinano, come me si illudono, ma lo so che li hai già stregati!!


Non voglio credere alle favole che dicono di te, non voglio perdere quest’attimo di vita assieme a te, sono soltanto gelosie, sono stonate melodie, non posso credere alla favole...sei tu, la fata del blues.



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